Opinioni
Accesso alla comunicazione informatica e strategie di falsificazione
L’Europa della libertà
Enea Franza
Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze, diceva Oscar Wilde
Autopresentazioni e curriculum: come ti distruggo la web reputation
Al giorno d’oggi tutto passa per il web e cosi aumentano sempre più le persone che cercano le informazioni su aziende e nuove conoscenze proprio su internet. È pertanto fondamentale monitorare costantemente la propria reputazione online anche al fine di proteggere il buon nome della propria persona e/o della propria azienda.
Proprio su questo tema si è tenuto a Roma, lo scorso mercoledì 5 aprile nella Sala “Santa Maria in Aquiro” del Senato della Repubblica, un interessante convegno moderato da Paolo Castiglia, docente di Giornalismo – “Scienze delle Comunicazioni” Università Roma3, con l’obiettivo di approfondire le tematiche legate alla Web reputation, sulle strategie più idonee a valorizzarla e proteggerla e sulla corretta informazione sul web.
Sull’importanza dell’argomento discusso, i numeri parlano chiaro. Oggi giorno navigano più di 28 milioni di italiani, con un tempo trascorso online mediamente pari a 2 ore. Va da sé la crescita esponenziale del potere e dell’influenza delle voci individuali e collettive sul web sulle persone e sui consumi. Ed il trend è in continuo aumento.
Il punto focale del convegno, come dicevamo, è stato quello della Web reputation e delle connesse strategie più idonee a valorizzarla e proteggerla e di come sostenere una corretta informazione sul web.
L’accessibilità totale ai social network ed ai sistemi di valutazione rende facile infatti sia a competitors che a malintenzionati la pubblicazione di commenti e recensioni falsificatori e non veritieri, con conseguenze spesso gravi. Chiunque, in effetti, può diffamare mettendo spesso in pericolo la tua reputazione se non proprio il tuo lavoro.
Se le cause sono evidenti, molto meno evidente è la tutela in materia.
Sull’argomento, l’on. Senatore Adele Gambaro ha evidenziato le tematiche legate alla manipolazione dell’informazione online, trasparenza sul web ed alfabetizzazione mediatica; l’avv. Caterina Flick dello Studio Nunziante Magrone e Docente di diritto dell’informatica e privacy presso UTIU, ha illustrato la tutela dei diritti sul web e le interrelazioni tra informazione, immagine ed oblio nel rapporto fra interesse pubblico e diritto della persona. Sono inoltre intervenuti imprenditori del settore come la dott.ssa Simona Petrozzi, padron di Siro Consulting, e del prof Gianfranco Polillo (economista, già Sottosegretario all’Economia) che ha trattato dei rapporti tra l’analogico e il digitale, il trionfo di quest’ultimo e di come l’economia a suo dire possa incorrere in seri rischi e di andare in tilt.
Momenti di incontro come questi sono senz’altro utili, perfino indispensabili.
Da queste analisi della società dell’era informatica, emerge altresì un suo lato oscuro relativo alla comunicazione dell’immagine: tutto ciò è sempre più scandagliato sia da politologi, sociologi e antropologi quanto da storici e da filosofi di rilievo. Da questi studi e da queste “ermeneutiche” ha preso le mosse l’indagine di Barbara Carnevali, storica della filosofia, ricercatrice invitata all’ “Institut d’Etudes Avancées” di Parigi, in un saggio da poco pubblicato da Il Mulino, intitolato “Le apparenze sociali. Una filosofia del prestigio”.
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